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Giusy Muttoni

Cari amici e amiche, desideriamo informarvi che Roberto Polvara e i figli Elisabetta, Andrea e Stefano ci hanno inviato una generosa donazione alla memoria della loro amata moglie e madre Giusy Muttoni, scomparsa prematuramente lo scorso 20 luglio. Per sua volontà alle esequie ha chiesto non fiori, ma donazioni alla nostra associazione.

Per omaggiarla e ricordarla, abbiamo deciso che il nuovo progetto della psico-oncologa porterà il Suo nome.

Il progetto nasce dall'incontro con l'assistente sociale in formazione, Chiara Bosisio: l'idea di base è quella di riflettere congiuntamente su due dimensioni strettamente interconnesse che determinano il benessere della persona: quella sanitaria e quella sociale. La malattia oncologica è una condizione che impatta fortemente su entrambe queste dimensioni, che si influenzano reciprocamente e condizionano il processo di guarigione; un lavoro di gruppo rivolto alla comunità dei malati oncologici quidati da un'assistente sociale.

Grazie a una precedente esperienza con un piccolo gruppo, è stata individuata una problematica comune: il senso di isolamento provato dal cittadino che vive e deve affrontare una malattia oncologica. La peculiarità della situazione è oltretutto legata a una duplice condizione vissuta dai pazienti: da un lato il tumore, che porta a una serie di fatiche, fisiche e psicologiche, e dall'altro lato la stomia, con differenti complicazioni, che impattano molto anche la sfera sociale.

Partecipando al gruppo le persone aiutano contemporaneamente da un lato loro stesse, promuovendo la propria autodeterminazione e rielaborando il loro percorso e gli obiettivi raggiunti, e dall'altro lato sono d'aiuto agli altri, grazie alla condivisione delle esperienze personali. Gli incontri del gruppo stanno prendendo avvio ora, saranno a cadenza bisettimanale e verranno svolti presso la biblioteca dell'ospedale Valduce di Como.

Il progetto Erone vuole rispondere ai bisogni sociali e relazionali della persona con una malattia oncologica in maniera innovativa. proponendo un servizio nuovo nel campo. Spesso, infatti. la malattia oncologica viene associata quasi esclusivamente ai bisogni sanitari e psicologici, che sono concreti e impattanti, e per cui esistono già diverse risposte. Talvolta però non si prende in considerazione l'impatto relazionale, ed è in questarea ancora inesplorata che si colloca la nostra iniziativa.

E' un progetto sul territorio per il territorio.

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