L’infezione da papilloma virus (Hpv) è estremamente frequente nella popolazione: si stima, infatti, che almeno il 75% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della propria vita con un virus Hpv di qualunque tipo, e che oltre il 50% si infetti con un tipo ad alto rischio oncogeno. A livello mondiale, la prevalenza delle infezioni da Hpv in donne asintomatiche varia dal 2% al 44%. Negli Stati Uniti, secondo uno studio pubblicato nel febbraio 2007, risulta positivo all’Hpv il 26,8% delle donne fra i 14 e i 59 anni, pari a 24,9 milioni di donne in tutto il Paese. I tumori causati da contagi con il papilloma virus – trasmesso sessualmente – sono in continuo aumento, e negli USA sono saliti dal 2008 a 39.000 l’anno. Nei cinque anni precedenti i casi non superavano i 33.500 l’anno. E a farne le spese sembrano essere in misura crescente gli uomini: secondo gli ultimi dati resi noti dal governo Usa, i tumori legati al virus sono stati ultimamente tra i maschi pari a 11.600. Per gli uomini, questi tumori si manifestano specialmente in bocca, o alla gola, come testimoniato pubblicamente dal famoso attore Michael Douglas, che ne soffri’ alcuni anni fa. Tra le donne i casi sono in media 19.200 l’anno. Ma secondo gli esperti, almeno nell’80% dei tumori, le neoplasie sarebbero prevenibili con un corretto e piu’ diffuso uso del vaccino.
In Italia, studi condotti in donne di età tra 17 e 70 anni, in occasione di controlli ginecologici di routine o di programmi di screening organizzato, mostrano una prevalenza per qualunque tipo di Hpv compresa tra 7 e 16%. La prevalenza aumenta al 35-54% in caso di donne con diagnosi di citologia anormale, per raggiungere il 96% in caso di displasia severa o oltre. La prevalenza delle infezioni da Hpv varia con l’età: è più elevata nelle giovani donne sessualmente attive, mentre un secondo picco di prevalenza si nota nelle donne intorno alla menopausa o dopo. Uno studio condotto nell’Italia settentrionale in donne tra 25 e 70 anni ha mostrato come la prevalenza diminuisca dal 13-14% nella fascia di età 25-39 anni, all’11% nelle donne tra 40 e 44 anni, e al 5% nelle donne oltre i 44 anni.