In Italia secondo i dati AIRT, il tumore del retto mostra un trend dell’incidenza stabile in entrambi i sessi, in continuità con quello osservato negli ultimi 20 anni. I tassi di mortalità, in entrambi i sessi, mostrano invece una tendenza negli ultimi anni alla riduzione. Il tumore del retto rappresenta il 4,4% - 4,1% della diagnosi tumorali e il 2,9% - 3,1% di tutti i decessi per cancro nella popolazione. Sebbene il tumore del retto rappresenti una percentuale minore rispetto ai tumori del grosso intestino è importante segnalare che l'andamento è ancora molto diverso tant'è vero che gli ultimi dati dimostrano che i tumori del colon sono in riduzione nell'incidenza. L'aumento dell'incidenza e il costo del trattamento rende questa patologia sicuramente una delle emergenze del paese in campo oncologico.
Grazie ai recenti progressi nelle tecniche chirurgiche, il tumore del retto rappresenta oggi una malattia curabile e guaribile. Il prezzo di questo miglioramento è purtroppo legato ad un costo altissimo legato al progresso scientifico. Il costo della chirurgia rappresenta quindi un vincolo critico; bisogna inoltre aggiungere il ruolo delle terapie mediche (chemioterapia e radioterapia) che costituiscono oggi un a quota non indifferente del percorso economico. Se consideriamo quindi l'incremento subito dalla spesa sanitaria negli ultimi anni appare evidente che l'aumento delle patologie croniche e il ruolo della spesa farmaceutica abbiano comportato scelte rigorose difficilmente condivisibili come ad esempio gli off-label.
Alla luce di questa considerazioni generali risulta fondamentale l'importanza di cercare percorsi condivisibili che rispondano ai criteri Appropriatezza, controllo della qualità e contenimeto dei costi delle prestazioni. Da oltre 10 anni il tema dei cosiddetti “percorsi” è diventato di crescente interesse per istituzioni, aziende, professionisti, associazioni pazienti, imprese fornitrici e ricercatori. Molti sono gli approcci adottati ed eterogenei i contributi sviluppati. se dal punto di vista medico sono stati sviluppati modelli che hanno trovato applicazione nella pratica clinica (valga per tutti l'esempio della Lombardia con i criteri RoL), a livello economico è stato sviluppato uno specifico approccio: i Percorsi Diagnostico Terapeutici e Assistenziali (PDTA). Il PDTA ha quattro finalità:
- la progettazione di strutture organizzative e di sistemi operativi di processo;
- i processi di cambiamento organizzativo sia territoriali sia ospedalieri;
- il confronto tra sistemi di servizi per patologia per valutazioni sull’appropriatezza organizzativa;
- l’analisi e il monitoraggio del mix di consumi associabili ad una patologia in una o più aziende.
Recentemente AIOM in collaborazione con CERGAS ha condotto un progetto dal titolo: “PDTA ospedalieri per il Carcinoma del Colon Retto”. L’analisi è stata condotta in Italia coinvolgendo 7 aziende, in un intervallo di circa 2 anni, considerando un campione di oltre 1.400 pazienti. La ricerca ha consentito di osservare e confrontare la rete dei servizi per i malati oncologici all’interno diversi contesti valutando i costi del processo di assistenza. Tre gli elementi principali: l’impossibilità di individuare uniformità tra i valori di costo medio PDTA e l’azienda in esame, la possibilità di controllare il percorso mediante i flussi informativi del controllo di gestione ma non della cartella clinica, l’assenza di uniformità nel trattamento del paziente oncologico tra aziende differenti, ma anche all’interno della stessa azienda. Lo studio che rappresenta il primo esempio in Italia di questo tipo, offre infiniti spunti di riflessione anche alla luce delle future scelte politiche e porta alla riflessione che l’omogeneità di trattamento se da una parte contribuisce ad una riduzione di consumo delle risorse, rappresenta anche un aspetto migliorativo nel trattamento del malato oncologico dal punto di vista clinico con un indiretto risultato in ambito economico.