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Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti in qualità di commissario straordinario per la Sanità regionale, nel corso di presentazione della campagna di sensibilizzazione «38 volte basta!» promossa da Antea Onlus Cure Palliative, ha informato che la regione Lazio ha ha approvato con decreto l’Intesa Stato-Regioni del 25 luglio 2012, che definisce i requisiti minimi e le modalità organizzative necessari per l’accreditamento delle strutture di assistenza ai malati in fase terminale e delle unità di cure palliative e della terapia del dolore. «Purtroppo la legge 38 del 2010 che garantisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore - spiega il presidente Zingaretti - è una delle leggi disattese nel Lazio, dove i malati terminali sono 12mila, solo a Roma 10mila e solo un quarto ha assistenza degna di questo nome. Come si fa a essere vicini a realtà come Antea? Con la coerenza. Venerdì abbiamo approvato il decreto per dare vita alle reti regionali di cure palliative e terapia del dolore. Primo perché è giusto che i malati terminali o i cronici del dolore e le loro famiglie abbiano vicino qualcuno in questa condizione drammatica e oggi nel Lazio non è così e poi perché questo addirittura conviene».

In Italia esistono oltre 15 milioni di malati, pari al 25% della popolazione, che soffrono di dolore cronico. Di questi, 7 milioni per una forma «moderata» e 8,2 milioni per una forma «severa». Le fasce d’età più coinvolte sono quelle tra i 45-54 anni (27%) e gli over 65 (25%). Oltre il 30% delle persone colpite da dolore ha difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane. Nella sola regione Lazio le persone affette da dolore cronico sono 1,5 milioni, circa una per famiglia, di cui solo 20mila possono accedere all’assistenza prevista dalla legge 38 del 2010.

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