L'indice di gradimentop degli italiani per il servizio sanitario pubblico aumenta. Per due italiani su tre (67%) quello della Sanità è un diritto fondamentale e ben il 76% dichiara assoluta fiducia nel proprio medico di famiglia, il 64% dichiara la stessa fiducia negli ospedali pubblici, il 34% si dice convinto che le strutture pubbliche siano sempre migliori di quelle private. Di tutto rispetto, comunque, anche le quote di fiducia riscosse dalle cliniche che riscuotono il favore dal 58% degli interpellati. È quanto emerge da una ricerca on line su un campione rappresentativo della popolazione realizzata dall’Istituto Nextplora per l’Osservatorio Sanità istituito da Uni-Salute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria.
Nei dati emersi dallo studio a colpire è soprattutto la differenza che emerge quando al centro dell’analisi non c’è il servizio o le strutture quanto piuttosto i professionisti del settore: in questo caso è il privato a vincere in modo schiacciante il confronto. L’80% degli intervistati dichiara infatti di sentirsi rassicurato dagli specialisti che operano in ambito privato, mentre solo un italiano su due (51%) ripone la stessa fiducia nello specialista al servizio del Ssn.
A far pendere invece nel caso la bilancia verso le strutture private è soprattutto l’esigenza di rapidità (75%) e di confort in fase di ricovero. Un quadro confermato se si vanno ad analizzare le differenti zone d’Italia, con alcuni significativi picchi: i tempi rapidi come motivo di preferenza delle strutture private sono al centro dell’attenzione soprattutto a Bologna (98%) e Roma (97%); il principio che la Sanità pubblica come diritto fondamentale del cittadino è radicato al massimo in Veneto (96% del campione) mentre il generalista fa il pieno di fiducia sulla dorsale adriatica, tra Rimini e Ancona (93%).