La tecnica laparoscopica per la colecistectomia elettiva è il capolinea di un’evoluzione volta a ridurre ai minimi termini la via d’accesso. Abbiamo analizzato dal 1° gennaio 2004 al 31 dicembre 2006 un totale di 5515 interventi di colecistectomia, di cui 4877 laparoscopici e 635 in tecnica tradizionale. Le complicanze e le diagnosi aggiuntive sono state codificate ricercandole nel database delle SDO della Regione Lombardia. La morbilità è stata di 82 casi (12.9%) con la tecnica tradizionale e da 109 casi (2.23%) con la tecnica laparoscopica; la mortalità è stata di 11 casi (1.73%) con la tecnica tradizionale e di 1 caso (0.02%) con la tecnica laparoscopia. Le giornate di degenza media sono state 14.40 con la tecnica tradizionale e 4.75 con la tecnica laparoscopia La morbilità nella tecnica open è sei volte superiore rispetto alla tecnica laparoscopica. Questo divario tra le due tecniche è presente in tutte le casistiche mondiali ed è il risultato della mini-invasività della laparoscopia rispetto all’incisione laparotomica, condizione che spiega e giustifica anche la differenza per quanto riguarda i giorni di degenza media in favore ovviamente della tecnica laparoscopia. La mortalità così alta nella tecnica tradizionale rispetto alla laparoscopia è da attribuirsi ai casi selezionati. La prima importante osservazione è che nei nostri ospedali, come in tutti i migliori del mondo, la colecistectomia laparoscopica è diventata il gold standard di trattamento della colelitiasi e la seconda è che sempre di più la tecnica open è riservata alla patologia complicata della litiasi della colecisti e questo quindi ne giustifica l’importante divario, rispetto alla tecnica laparoscopica, per quanto concerne le giornate di degenza, la morbilità e la mortalità.