Il trattamento dei grandi laparoceli addominali è stato notevolmente semplificato dall’introduzione della tecnica di Laparoalloplastica per apposizione ideata da Rives, persistono tuttavia serie difficoltà nella correzione qualora si renda indispensabile affrontare nella stessa seduta operatoria una patologia viscerale associata.
La denuncia di un’alta incidenza di infezioni post-operatorie riportata dallo stesso Rives ha a lungo sconsigliato l’uso di lamine di materiale eterologo in tali condizioni. D’altra parte la riparazione della parete senza questo artificio determina grandi difficoltà al chirurgo che secondo i dettami classici dovrebbe chiudere la parete mediante semplici punti di accostamento dei margini della ferita; il che specie in presenza di ampie porte erniarie, sottopone la sutura riparativa ad eccessiva tensione e pone la premessa per due gravi complicazioni:
- l’insufficienza respiratoria acuta post-operatoria;
- la recidiva precoce del laparocele.
Per parte nostra dopo un’ampia esperienza con la tecnica originale abbiamo utilizzato quella da noi modificata, che consiste essenzialmente nell’esecuzione di ampie incisioni trasversali associate eventualmente a lipectomia, con l’artificio di lasciare ampiamente aperta la fascia muscolare sopra la lamina, associando la correzione delle lesioni viscerali confortati dalla bassa incidenza di complicazioni post-operatorie di tipo suppurativo.