Fa molto discutere il dibattito nato in Svizzera sui nuovi programmi di screening mammografico che porterebbero ad eliminare gradualmente quelli in corso, puntando ad azioni di monitoraggio su base individuale e non generalizzate.
Lo ha raccomandato di recente lo Swiss medical board (Smb), con la pubblicazione online sul New England.
Il tutto nasce dall'osservazione secondo cui non sia ovvio il fatto che i benefici della mammografia superino i danni.
Favorevole alla posizione è Lydia Pace, del Brigham and Women’s Hospital di Boston. «Il gruppo sembra aver fatto una valutazione completa di rischi e benefici» afferma «ma non penso che la risposta sia di rifiutare interamente lo screening, ma che tutte le donne sopra i 40 anni debbano discutere il rischio di cancro mammario e i pro e i contro dello screening con il proprio medico».
Vivamente contrario è l’American college of radiology e la Society of breast imaging secondo cui «potrebbero passare anni perché diventino evidenti le conseguenze mortali di queste raccomandazioni per il Governo svizzero», riferendosi ai benefici dello screening in termini di ridotta mortalità. Per contro l'Smb, ammette che il modesto beneficio dello screening potrebbe non essere più rilevabile per via del drammatico miglioramento della prognosi dovuto al perfezionamento delle strategie di trattamento.
Abolishing Mammography Screening Programs? A View from the Swiss Medical Board