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22 aprile – Due Giornate, un’unica salute: Donna e Terra Giornata della Salute della Donna & Giornata Mondiale della Terra

Il 22 aprile si celebra la Giornata Nazionale della Salute della Donna e contemporaneamente l’Earth Day: due ricorrenze che ci ricordano quanto la salute dell’essere umano e quella del pianeta siano strettamente interconnesse. In particolare, in ambito oncologico, cresce l’evidenza che ambiente, genere e tumori rappresentino un triangolo critico per comprendere e affrontare la malattia nella sua complessità.

Ambiente e rischio oncologico: un legame scientificamente dimostrato

Secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), almeno il 40% dei tumori potrebbe essere prevenuto agendo sui fattori di rischio modificabili, tra cui rientrano in modo significativo le esposizioni ambientali. L’inquinamento atmosferico è stato classificato come cancerogeno di gruppo 1, responsabile in particolare di tumori del polmone e delle vie aeree superiori.

L’esposizione prolungata a pesticidi, metalli pesanti, microplastiche e interferenti endocrini (come il bisfenolo A o i ftalati) è stata associata a un aumento dell’incidenza di neoplasie ormono-dipendenti come il carcinoma mammario, ovarico ed endometriale. Le donne, per motivi biologici e ormonali, sono più vulnerabili a questi meccanismi di interferenza.

Secondo l’European Environment Agency, l’ambiente malsano è responsabile ogni anno in Europa di circa 400.000 morti premature dovute a patologie croniche, comprese molte forme tumorali.

Impatto economico: un costo che pagano i più fragili

La Commissione Europea ha stimato che il costo economico dell'inquinamento atmosferico in Europa supera i 300 miliardi di euro ogni anno, tra spese sanitarie, perdita di produttività e danni alla biodiversità. In Italia, l’impatto economico dei tumori è stimato in oltre 7 miliardi di euro/anno in costi diretti sanitari, con un carico aggiuntivo importante legato a giornate lavorative perseinvaliditàassistenza informale e spese out-of-pocket sostenute dalle famiglie, soprattutto quando il sistema pubblico è in ritardo.

Donna, ambiente e tumori: un tema di salute pubblica e di equità

Nel corpo femminile, le sostanze tossiche si accumulano in modo diverso, possono attraversare la barriera placentare, interferire con cicli ormonali, o avere effetti intergenerazionali. Le donne in età fertile sono quindi una popolazione vulnerabile ma anche chiave nella trasmissione di comportamenti protettivi.

Il concetto di medicina di genere non si limita alla biologia: include i ruoli sociali, la cultura della prevenzione, l’accesso alle cure. Le disuguaglianze ambientali e quelle sanitarie spesso si sovrappongono, e sono le donne, in particolare quelle economicamente svantaggiate, a pagarne il prezzo più alto.

Epidemiologia dei tumori femminili

In Italia, secondo i dati AIOM-AIRTUM 2023, si stima che siano stati diagnosticati circa 185.000 nuovi casi di tumore tra le donne. I più frequenti sono:

  • Mammella: 55.900 casi/anno (il tumore più diagnosticato nelle donne)
  • Colon-retto: circa 21.000 casi
  • Polmone: circa 14.000 casi
  • Tiroide: circa 8.000 casi
  • Corpo dell’utero: oltre 8.000 casi
  • Ovaio: circa 5.100 casi

La mortalità oncologica femminile è diminuita negli ultimi anni grazie alla diagnosi precoce e all’innovazione terapeutica, ma permangono differenze rilevanti legate all’accesso alle cure e alla risposta alle campagne di screening.

Prevalenza e sopravvivenza

A oggi in Italia vivono circa 2 milioni di donne con una diagnosi pregressa di tumore, e il dato è in costante aumento per effetto dell’invecchiamento della popolazione e del miglioramento delle terapie. La sopravvivenza a 5 anni per il tumore della mammella ha raggiunto l’88%, mentre è intorno al 60% per il colon-retto e 43% per il polmone.

Fattori di rischio

Tra i principali fattori di rischio oncologico per le donne figurano:

  • Stili di vita: alimentazione non equilibrata, sedentarietà, consumo di alcol e fumo (in forte aumento tra le giovani donne).
  • Fattori ormonali e riproduttivi: menarca precoce, menopausa tardiva, nulliparità, uso di terapie ormonali sostitutive.
  • Genetica: mutazioni BRCA1/2, sindromi ereditarie come la sindrome di Lynch.
  • Esposizioni ambientali e professionali.

Screening e prevenzione

In Italia sono attivi tre programmi di screening oncologico gratuiti:

  • Mammografico (donne 50-69 anni): adesione media nazionale 56%, con forti disparità regionali.
  • Cervico-uterino (Pap test o HPV test, donne 25-64 anni): adesione media 41%.
  • Colon-retto (uomini e donne 50-74 anni): adesione femminile 46%, leggermente superiore a quella maschile.

Nonostante la gratuità e l'efficacia, i tassi di adesione sono ancora lontani dagli obiettivi europei del 70-75%. Barriere culturali, disinformazione e difficoltà logistiche restano ostacoli significativi.

Costi della malattia

Il cancro rappresenta una delle voci più rilevanti della spesa sanitaria: in Italia, i costi diretti per la cura oncologica superano i 7 miliardi di euro l’anno, a cui si aggiungono i costi indiretti per perdita di produttività, assenza dal lavoro, cure informali e riabilitazione. Il tumore della mammella, pur avendo un’ottima sopravvivenza, è tra i più onerosi per numero di pazienti in trattamento e follow-up prolungato.

Una doppia prevenzione: per noi e per il pianeta

Agire oggi significa prevenire domani. La salute ambientale è salute pubblica, e l’oncologia ha il dovere di estendere il proprio sguardo oltre l’organo malato, verso le cause profonde e i contesti di rischio. La Giornata della Salute della Donna ci ricorda che la prevenzione oncologica al femminile non è solo un dovere sanitario, ma un impegno culturale. Serve un investimento sistemico: potenziare gli screening, ridurre le disuguaglianze di accesso, promuovere la consapevolezza e valorizzare il ruolo della medicina di genere anche nella ricerca e nella formazione clinica. La salute delle donne è una priorità che parla al futuro di tutti.

Promuovere l’attività fisica in ambienti puliti, la mobilità sostenibile, il consumo consapevole di cibo non contaminato, l’educazione ambientale, significa ridurre l’incidenza del cancro e dei suoi costi umani ed economici.

Il messaggio del 22 aprile è uno solo:
prendiamoci cura delle donne e della Terra, con la stessa attenzione, la stessa dedizione, la stessa urgenza.
 

Perché la salute del pianeta è già medicina preventiva.

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