Coronavirus, un terremoto che ha scardinato modelli consolidati di assistenza e priorità di cura, ma anche un’occasione per ripensare l’attuale modello sanitario - racconta il chirurgo oncologo Alberto Vannelli primario del reparto di chirurgia generale - . Nonostante tutti gli spazi dell’ospedale siano stati via via destinati a pazienti Covid-19, l’attività chirurgica dell’intero presidio, e in particolare quella oncologica, non si è mai interrotta definitivamente, se non per un breve periodo. Se la situazione si fosse prolungata, si sarebbe rischiato di vedere aumentare ulteriormente le diagnosi in fase avanzata, con un conseguente peggioramento della prognosi ed un aumento delle spese per le cure. Durante questo periodo abbiamo pensato al futuro del nostro territorio e puntato sull’innovazione: abbiamo anticipato i tempi e investito nel progetto di un nuovo reparto di chirurgia con tecnologia avanzata come ad esempio la presenza di lettini elettrici per rendere il paziente più autonomo, ridurre il carico di lavoro da parte del personale sanitario e garantire un ritorno più rapido all’affetto dei propri cari. Anche il Rotary che ha tra le aree di intervento, proprio quella dello sviluppo delle economie locali colpite da disastri; Valduce ha incontrato il Rotary Club Como che, su proposta del suo Presidente Riccardo Bordoli, ha ritenuto giusto pensare ad un progetto di medio-lungo termine come questo. Grazie al contributo anche della Fondazione comasca il progetto, con l’arrivo dei lettini elettrici è realtà e l’apertura del nuovo reparto di chirurgia è una risorsa per il nostro territorio.
Covid-19 troverà una sua soluzione, però il rischio di una malattia infettiva ad alta virosi ci sarà sempre: dovremo ragionare sul fatto che la sanità del futuro, dovrà garantire una continuità di cure dentro un ambiente ad alto rischio. Per far durare un un’idea, questa deve essere fondata e ben radicata per terra, ecco perché abbiamo deciso di investire nonostante il momento di difficoltà in questo progetto sicuramente ambizioso, ma che potesse essere di utilità per la cittadinanza, sempre in collaborazione con la sanità lariana.