Francesca Ciccarelli, è una ricercatrice italiana attualmente alla guida di un gruppo di ricercatori del King’s College di Londra in qualità di professore associato. Nel sito dell'ospedale leggiamo che le sue aree di interesse sono: genomica e sistemi biologici sui geni del cancro per identificare nuovi bersagli terapeutici. E' proprio questa suo interesse che ha portato alla recente scoperta sulle mutazioni genetiche nei tumori sincroni del colon-retto.
I risultati ottenuti sono stati stati oggetto di una pubblicazione sulla prestigiosa rivista internazionale: Nature Communications.
Definiamo sincroni, i tumori presenti simultaneamente: duplici o multipli. In letteratura internazionale si riporta un’incidenza tra lo 0,6% e il 14% per le forme sincrone. La percentuale potrebbe voler dire poco se non consideriamo che: i tumori del colon-retto sono in assoluto quelli a maggiore insorgenza in italia, con oltre 50.000 nuove diagnosi all'anno.
Ecco perchè si tratta di un probole di non poco conto.
Inoltre l’incidenza dei cancri sincroni del grosso intestino sembra in aumento. Molti i fattori che giustificano la causa: cause ambientali, miglioramento della diagnostica, incremento demografico e allungamento della vita media.
Secondo gli autori, le lesioni sincrone, vengono definite, dal punto di vista genetico, come indipendenti ed eterogenee. In altre parole, si riconoscono due o più eventi indipendenti nella causa del tumore, anche nel caso in cui, sia ereditario o sporadico. Questa scoperta ha anche avuto il merito di una ricaduta immediata dal punto di vista clinico: nel trattamento dei pazienti i tumori sincroni tendono a sviluppare resistenza, per alcuni anticorpi quali gli anti-EGFR, in modo del tutto indipendente.
Piace ricordare che la prima parte dello studio è stata condotta in Italia grazie ad un finanziamento da parte dell'Associazione Italiana per la ricerca sul Cancro (AIRC).