Il carcinoma del colon-retto è uno dei big killer della popolazione italiana, con quasi 52.000 nuove diagnosi e oltre 19.000 decessi ogni anno. La chirurgia è il più comune trattamento ma l’introduzione dei nuovi farmaci biologici anti-angiogenetici (bevacizumab, aflibercept, e più recentemente ramucirumab) e anti-EGFR (cetuximab, panitumumab) ha determinato un ulteriore miglioramento dell'efficacia dei trattamenti, soprattutto nei pazienti con malattia metastatica.
La caratterizzazione molecolare dei pazienti con carcinoma del colon-retto metastatico, sulla base del test per le mutazioni di KRAS, NRAS e recentemente BRAF, ha rappresentato un importante progresso in questa patologia, permettendo di escludere dal trattamento con gli anticorpi monoclonali, la popolazione resistente.
E' stato recentemente presentato uno studio dei ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, dell’IRCCS di Candiolo e dell’Università di Torino, che ha individuato un nuovo trattamento per i pazienti resistenti a questi farmaci. Il nuovo trattamento blocca in particolare, due recettori del tumore che fungono da interruttori: BRAF e MET, responsabili appunto del mancato funzionamento dei farmaci nei pazienti con malattia avanzata, aprendo nuovi scenari per la cura dei tumori resistenti alle terapie convenzionali.