La radioterapia è un'efficace arma contro moltissime neoplasie che colpiscono varie parti del corpo umano. Molto importante è dunque poter disporre di molti centri che la pratichino sul territorio italiano a livelli d'eccellenza e con macchinari all'avanguardia. Nel 2005 si incominciò a parlare di radioterapia intelligente contro il cancro, quando l'ospedale Humanitas primo in Italia e terzo in europa acquistò un nuovo software per la radioterapia capace di inseguire il tumore. Oggi a distanza di alcuni anni e con molta tecnologia in più debutta a Como un modello innovativo di radioterapia.
All'ospedale Sant'Anna, alla presenza dell'assessore lombardo alla Sanità Luciano Bresciani, è stata presentata l'apparecchiatura Vero, finanziata con 6 milioni di euro dalla Regione. Un grande cerchio di bianco con un contorno di giallo acceso: così si presenta il nuovo acceleratore lineare, "unico del genere in Italia". Il macchinario può ruotare intorno al paziente e "inseguire" le lesioni tumorali con altissima precisione, quindi con il massimo rispetto dei tessuti sani. "Questa macchina è un apparecchio complementare a tutte le terapie tradizionali - ha affermato Bresciani - Ha la capacità di fare una Tac diagnostica che consente di correggere una terapia online, se necessario, e non solo costituisce un elemento di eccellenza sanitaria al servizio di Como e del suo territorio, ma si pone come un servizio offerto dai cittadini e messo a disposizione della Rete oncologica lombarda", ha precisato l'assessore. "Durante la rotazione - ha spiegato Dorian Cosentino, primario di Radioterapia al Sant'Anna - è possibile sia visualizzare il tumore mediante radiografie ad alta risoluzione o attraverso un'immagine Tac, sia inseguirlo durante l'erogazione del fascio radiante. Il tumore può essere irradiato anche se situato in organi che normalmente si muovono durante la seduta di radioterapia, senza dover muovere il paziente". "Un apparecchio esclusivo per una fascia di terapia esclusiva – ha commentato Bresciani - Siamo di fronte a un tipico esempio di come si possa tradurre il principio di sussidiarietà: una funzione che serve tutti i cittadini lombardi, in quanto messa in rete e a disposizione di chi ne ha bisogno".
Alla presentazione di "Vero" erano presenti, tra gli altri, anche i consiglieri regionali Giorgio Pozzi e Gianluca Rinaldin, il presidente della Provincia Leonardo Carioni e il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera di Como Marco Onofri.
La strategia della regione Lombardia per la diagnosi e la cura delle neoplasie maligne si fonda su due pilastri: l’importanza della Rete Oncologica Lombarda e del Dipartimento Interaziendale Provinciale Oncologico. in particolare nella provincia di Como questi due elementi si fondo perfettamente e hanno prodotto negli anni risultati interessanti, tanto da riuscire a garantire un registro tumori autonomo. In particolare ricordiamo che Como è una delle poche province in cui è attiva una Unità chirurgica dipartimentale di chirurgia gastroenterologica oncologica la quale dispone di un proprio servizio di oncologia e garantisce la copertura di tutto il territorio (presso l'Ospedale Valduce).