In Italia si registrano ogni anno oltre 350.000 nuovi casi di tumore. In totale vi sono circa 2.500.000 di persone, quasi il 5% della popolazione, che vivono avendo avuto una precedente diagnosi di tumore. Intervista con il chirurgo oncologo dott. Alberto Vannelli
Qualcuno – forse un po’ in eccesso – ha definito il tumore «la peste (o il colera) del ventunesimo secolo». Indubbiamente siamo di fronte ad un drammatico problema di massa che va affrontato non soltanto con adeguate cure mediche, ma anche con idee e supporti nuovi.
Una, di grande significato e di particolare importanza, ha visto la luce nelle scorse settimane a Como, dove una piccola ma qualificata équipe di specialisti, riuniti attorno all’apprezzato oncologo Alberto Vannelli nell’Associazione non lucrativa «Erone Onlus», ha dato vita al sito http://iniziativa.supportoncologico.it/ il cui scopo è aprire e mantenere vivo un dialogo con i malati e i loro cari. Ne abbiamo parlato con il dottor Vannelli. Ma ecco un suo breve profilo: laureato in medicina e chirurgia e specializzato in chirurgia generale a Milano con il massimo dei voti, dal maggio 2001 al novembre 2011 è stato dirigente medico dell’Istituto tumori milanese e dal dicembre 2011 è dirigente medico con indirizzo oncologico all’ospedale Valduce di Como. Vanta una casistica operatoria di oltre mille interventi di chirurgia oncologica (prevalentemente su colon-retto e fegato, ma anche su pancreas, stomaco e vie biliari). Gli abbiamo posto alcune domande.
- Dottor Vannelli, ci spieghi in breve che cos’è Erone Onlus.
E’ un’associazione che si propone di offrire assistenza sociale e sanitaria ai pazienti affetti da tumore. In particolare, essa svolge, promuove e sostiene attività finalizzate alla sensibilizzazione e all’informazione sulle terapie e sui percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali delle neoplasie, oltre a screening di popolazione, alla diagnostica precoce delle malattie tumorali e al supporto psicologico nei pazienti affetti da tumore. L’associazione intende quindi offrire un aiuto adeguato a queste categorie di persone, in situazione di svantaggio e disagio, interfacciandosi e collaborando eventualmente con i servizi pubblici e privati che si occupano della problematica colmando i bisogni attualmente non soddisfatti in tali settori.
- In questo quadro avete creato il portale iniziativa.supportoncologico.it?
Esattamente. Negli anni l’attività del volontariato, integrandosi con il Servizio Sanitario Nazionale, ha permesso di ottenere in molti casi ottimi risultati. Effettivamente molto è stato fatto, dalla prevenzione fino alle cure di fine vita. Ma il momento compreso tra la diagnosi della malattia oncologica e l’inizio delle terapie – che rappresenta quindi l’elemento cruciale per meglio definire il corretto percorso nella cura dei tumori – risente ancora di un ritardo di interesse e di assistenza.
- In che cosa consiste l’attività specifica di Erone Onlus?
Consiste nell’accompagnare la persona nel delicato momento che va dalla diagnosi di tumore all’inizio del percorso terapeutico vero e proprio. In questa delicata fase il cittadino esprime uno stato di bisogno in quanto diventa suo malgrado “paziente”, senza spesso disporre di strumenti che lo aiutino e lo supportino nella scelta di questo percorso. L’altissima partecipazione e l’estremo interesse dimostrato per la nostra iniziativa mi hanno spinto a pensare ad un modello ancora più completo e di rapida condivisione: ecco come è nata l’idea di iniziativa.supportoncologico.it.
- Quali sono gli elementi di forza?
Rappresentiamo il primo caso in Italia di utilizzo del web per la creazione di una piattaforma esclusivamente dedicata alla problematica oncologica. In tal modo, i pazienti non saranno più considerati come elementi disgiunti della società, ma come parte integrante e importante della popolazione; sviluppando bisogni sanitari peculiari, ma non dissimili dalla società civile. La loro esperienza sarà trasferita nella rete, costruendo un modello per l’assistenza e l’aiuto di tutti quei cittadini che iniziano un percorso oncologico. E contiamo di costituire anche un supporto alle rispettive famiglie.